Roba da “Gatti”, ma la Juve è poca cosa

All’inizio della semifinale d’andata contro il Siviglia si pensava che la superiorità tecnica della Juventus bastasse, almeno per assistere a una partita degna di tale importante notte di Europa League. E invece si è ricaduti nell’abisso della noia Juventus con soli due tiri in porta in tutta la gara, di cui uno segnato al 97° da Gatti che ha pareggiato il gol di En – Nesyri del Siviglia. Quel gol di Gatti è stata come una liberazione, una fiammella che tiene ancora in vita la speranza di arrivare fino in fondo e magari vincere l’unico trofeo rimasto per la squadra di Allegri. Insomma, tutto è avvolto da una confusione tale che il finire di questa indecifrabile – maledetta – stagione della Juventus, martoriata da mille problemi, sarà accettata come qualcosa di positivo a prescindere. E’ vero, la Juve recrimina un rigore non dato a Rabiot, si appiglia all’arbitro e al Var che non sono pervenuti, ma non può nascondere dietro un dito tutte le sue pecche di squadra di calcio che arranca senza avere in mente ciò che deve fare in campo per significare la propria superiorità rispetto all’avversario. E se è vero che il Siviglia è apparsa più squadra della Juventus (oggi ci vuole poco) con il suo pressing alto fatto con 4 o 5 giocatori, è altresì vero che gli spagnoli nella Liga si trovano all’undicesimo posto della classifica con ben 49 gol subiti. E la Juve che fa? Gliene fa 1 di gol per miracolo al 97°, dopo una partita brutta, noiosa e  calcisticamente parlando pure amorfa, anche se il fuoco iniziale si è subito spento dopo avere subito il gol di En – Nesyri al 26° del primo tempo. Allegri ha sbagliato ancora una volta la squadra da mettere in campo lasciando Gatti, (perché Bonucci che è ormai un ex calciatore?) Pogba, Chiesa, Iling, in panchina e fatti entrare a scoppio ritardato. Perché?Troppo nervoso Cuadrado che non ha inciso alla sua maniera in un centro campo che ha sempre ridato la palla indietro per non sapere a chi darla. Vlahovic continua con il suo correre in maniera forsennata, evidenziando gravi problemi tecnici. Il ragazzo non sa stoppare la palla, è scoordinato, nervoso e spesso resta imbrigliato tra le gambe degli avversari, cerca il pallone perso e non lo trova. Mamma mia che confusione! Kostic è forse l’unico a salvarsi, almeno per l’impegno profuso assieme a Danilo, mentre sul Di Maria visto contro il Siviglia è meglio stendere un velo pietoso, anche perché Allegri lo ha impiegato come centrale anziché nel suo ruolo naturale di esterno. Insomma, una serataccia per una Juventus che la prossima settimana (dopo avere affrontato la Cremonese in campionato) andrà a giocarsi la finale sul focoso campo del Siviglia. Si vedrà cosa accadrà. Ma una cosa è certa, se la Juve non saprà cambiare immediatamente registro, potremmo scrivere che la stagione 2022-’23 si chiuderà senza tituli. Ci auguriamo di sbagliarci per il bene di tanti tifosi bianconeri sparsi in tutta Italia e all’estero, che questa Juve improvvisamente sappia reagire senza se e senza ma. Tuttavia, qui mala tempora currunt.

Salvino Cavallaro

         

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